Elfo

Alf, Alfar, Elfo o Nano della mitologia nordica, potrebbe essere l’origine della parola Elfo; dagli Alfar deriverebbero tutte le creature piccole, come gli Elfi veri e propri e i folletti. Elfo deriva, inoltre, dal tedesco Elf, femminile Elfe e dall’Inglese elf. Presso tutti i popoli del Nord era diffusa la credenza negli elfi, anche se le fonti eddiche non precisano la loro origine. Per certo si sa che alleati degli Asi erano i Ljosalfar, elfi della luce o elfi bianchi. Essi avevano fattezze umane ma erano molto più belli degli uomini: dal corpo aggraziato, dai capelli d’oro e d’argento e dagli occhi splendenti come le stelle, essi emanavano un chiarore che di notte riluceva quando scendevano sulla terra per danzare e cantare nei campi fioriti, nelle radure dei boschi o sulle colline, dove lasciavano orme in cerchio a testimoniare la loro presenza. Il loro regno era però Alfheim, situato nei cieli e legato alla terra da quel grande fiume che gli uomini hanno chiamato Via Lattea. Secondo un poema eddico, Alfheim fu donato al dio Freyr, divinità della fertilità, dell’abbondanza e della luce solare, come regalo per il suo primo dente. E’ per questo motivo che gli uomini nelle campagne, intorno all’anno Mille, compivano sacrifici atti ad aggraziarsi la benevolenza degli elfi. Ad essi venivano infatti offerte le ultime spighe, gli ultimi frutti ed alcune manciate di lino, perché col rinnovarsi dei cicli stagionali gli spiriti dei campi e dei boschi curassero la prosperità del regno vegetale. Questi culti insegnavano inoltre a guardare l’ambiente con un maggior rispetto: in Norvegia e in Danimarca, ad esempio, si esitava a tagliare i boschi in quanto esisteva la credenza che gli elfi e molti altri géni prendessero dimora nelle cavità degli alberi e che per far legna si dovesse chiedere il loro permesso. Se si trascuravano questi aspetti gli elfi potevano vendicarsi rapendo i bambini, facendo smarrire i viandanti o impazzire gli uomini.
Più tardi, con la diffusione del cristianesimo, queste credenze furono esorcizzate riducendo l’immagine degli elfi a quella di caproni, cervi, lupi, maiali, o spiritelli malvagi che infastidiscono e procurano male agli uomini. Questa visione malvagia degli elfi ha quindi origini più recenti, tuttavia anche i popoli nordici volevano l’esistenza di una razza elfica votata al male, quella degli elfi scuri o Dãkkalfar, simili all’inglese Dark elf. Provenienti dal regno sotterraneo di Svartalfheim, essi erano di carnagione scura quanto la pece e di natura gelosi, astuti, portatori di sventura e malattia. Nonostante le molte doti negative gli elfi neri erano abili orafi in grado di costruire oggetti magici di grande valore. E’ proprio per questa loro capacità, per la collocazione del loro reame e per la discendenza da Ymir che essi vennero equivocamente confusi con i nani. Guardando, invece, alla visione più religiosa, gli Elfi sarebbero gli Angeli rimasti neutrali nello scontro tra Dio e Lucifero; non avendo parteggiato per nessuna delle due parti, non sono finiti all’Inferno, ma nemmeno sono stati lasciati in Paradiso.
Ancora, gli Elfi potrebbero essere semplicemente una sotto specie di spiritelli, appartenenti a Faerie (il regno delle Fate), che ogni tanto vengono sulla Terra; secondo leggende danesi, inoltre, gli Elfi sarebbero creature malvagie (non so se tutti o parte), che cercherebbero di ammaliare gli Uomini, minacciandoli anche di ucciderli se questi resistono alle loro parole, creature notturne, sparirebbero con la venuta dell’alba.

Presso i celti, invece, si raccontava un’altra leggenda…

Pubblicato da Blue Ylith

Sono solo un'ombra del bosco.